Lettera aperta
Al Gran Maestro della Massoria Italiana
Grande Oriente D’Italia
Avv. Gustavo RAFFI
Illustre Gran Maestro,
sento il dovere, dato il grave ed inquietante momento politico che attraversa il nostro Paese, esprimere la mia preoccupazione di cittadino e di Massone che non ha mai rinnegata la propria affiliazione anche quando si è trattato di scegliere tra la propria partecipazione politica, certamente non secondaria, ed il dichiarare la propria appartenenza alla Istituzione Massonica.
Ritengo che la nostra Istituzione non possa tacere né consentire che eventuali fratelli parlamentari rinneghino ,con i loro voti, i “ VALORI “ della Massoneria destinata ad informare ed affrontare l’evoluzione della umanità.
Preferisco, in questo appello che le rivolgo, richiamarmi alle indicazioni dei nostri Illustri Maestri:
( Lemmi 1894) - “Una Istituzione eminentemente morale che, avendo coscienza del Suo mandato e dei mezzi di adempierlo, se ne stesse in questi momenti inoperosa in quietismo impassibile, segnerebbe la propria condanna. …. Se alla Istituzione nostra mancasse il duplice mandato ( non solamente una falange di precursori, ma un esercito di combattenti ) ESSA perderebbe il suo essenziale carattere e si ridurrebbe o ad una vana accademia di sognatori o ad una società limitata nell’obiettivo e nel tempo” .
Illustre Gran Maestro, oggi come ieri è necessario che si facciano rispettare i nostri “PRINCIPI” ed i nostri “VALORI” affinchè il lavoro materiale dei Massoni nella società possa servire a produrre il bene generale di buona moralità e reputazione, di padri di famiglia ed amici perfetti.
Nei confronti della deviazione dilagante mi accorgo quanto sia stato facile per tanti fratelli pensare di aver raggiunto le “squallide vette del potere” avendo però acquisito le vertigini dell’oblio.
Quanti sono i fratelli che nella vita pubblica, nello stesso Parlamento, hanno dimostrato di voler applicare nelle leggi civili i principi e le aspirazioni della Massoneria, di raffrenare i potenti, di sollevare i deboli, di estirpare ogni privilegio ed impedire ogni sopruso e ogni ingiustizia, di ottenere che il “ banchetto della vita “ non sia conteso a nessuno, e che, in forza di più umani e più giusti ordinamenti sia salvaguardato il futuro dei nostri giovani ?
Vorrei ricordare a me stesso, Illustre Gran Maestro, avviandomi alla conclusione, le parole di Bovio : “ facciamo che la Massoneria cammini sempre con la giovinezza del mondo “!
Ebbene, Gran Maestro, chi e quanti sono in Parlamento i fratelli che sanno anteporre ai propri squallidi interessi la difesa della nostra Italia ?
Lei , Gran Maestrio, ne conosce i nomi di tutti ; è allora tempo che l’Italia sappia chi lavora per il suo futuro e chi , invece, per i propri “affari”. Quanti , infatti, sono i fratelli che sono impegnati per promuovere e sostenere quelle riforme che involgono un radicale mutamento del sistema tributario ? Sappiamo tutti che le “tasse “ per i servizi pubblici, per la sicurezza, la ricerca, la cultura sono necessari ma debbono sopportarsi,nella misura che sarà necessaria, solamente da coloro che possono e che fanno “marcire il pane nell’arca” quando fuori della propria casa c’è chi muore di fame.
Ho ben chiari i principi che animarono i nostri Padri e che oggi ritornano di grande attualità:
- revisione dell’ordinamento carcerario,
- tutela del lavoro femminile e minorile,
- diritti di libertà delle minoranze religiose,
- impegno in favore della cultura, degli emarginati, degli immigrati.
Illustre Gran Maestro, oggi la Massoneria ha bisogno di assecondare ogni sforzo volto a darle una qualificata presenza nella lotta per le riforme sociali. Si impegnò il G.:M.: Nathan quando delegò Elia, Severi e Manganaro a convocare tutti i deputati affiliati alla Istituzione affinchè s’accordassero sulle misure da assumere e, per attuarle, premessero sui rappresentanti ministeriali.
Oggi è tempo, ormai, che la Massoneria si schieri per l’intransigente difesa della democrazia e la salvaguardia delle libertà costituzionalmente garantite,. Sappia, quindi,dire parole di severo ammonimento agli “ agiati “ , ai “prepotenti”, agli “arroganti”,ai“mistificatori” e , di contro, offrire azioni di conforto, di speranza ai deboli, ai giovani, alle donne , agli anziani ed a chi non ha il “ colore” della nostra pelle. Sappia combattere la reazione, la corruzione in nome del progresso e della libertà.
E’ quanto ,da massone, da cittadino, da Lei, Illustre Gran Maestro, tanti come me, si attendono.
Un forte fraterno abbraccio
Sergio Scarpino